Comunicato stampa
Roma, 27 aprile 2024. Come associazione impegnata da oltre 40 anni nella costruzione dell’inclusione scolastica e sociale, AIPD replica così alle affermazioni del generale Vannacci, il quale ha dichiarato, in un’intervista a La Stampa: “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio, per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”.
Affermazioni che AIPD ritiene gravissime e a cui così replica il presidente nazionale dell’associazione. Gianfranco Salbini:
“Ribadiamo il nostro impegno per difendere i diritti delle persone con disabilità e per promuovere un’educazione inclusiva e rispettosa della diversità. Le recenti dichiarazioni del generale Vannacci sulla possibilità di reintrodurre classi speciali rappresentano un serio rischio per l’inclusione scolastica, valore imprescindibile per una società civile e avanzata. Le sue affermazioni non solo vanno contro i principi di uguaglianza e i diritti umani, ma rappresentano anche una violazione della Convenzione ONU, che è legge dello Stato italiano. Pertanto, la nostra associazione ribadisce la propria posizione netta e inequivocabile in difesa dell’inclusione scolastica e dei diritti delle persone con disabilità. Chiediamo inoltre che il governo e tutte le forze politiche aumentino gli sforzi e gli investimenti per garantire una scuola inclusiva di qualità. Una scuola in cui l’inclusione non sia uno slogan, ma una realtà tangibile. Una scuola in cui la presenza dei ragazzi e delle ragazze con disabilità non sia vissuta come un ‘peso’, o come un ‘freno’ per l’espressione delle potenzialità, ma al contrario come un valore aggiunto nel percorso formativo di tutti gli studenti e le studentesse e come arricchimento anche per chi all’interno della scuola lavora”.
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Ufficio Stampa Associazione Italiana Persone Down
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