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Da oltre 40 anni lavora all’interno di AIPD, esperta di educazione delle persone con disabilità intellettiva. Ha ideato e coordinato dal 1989 il Corso di educazione all’autonomia per adolescenti con sindrome di Down, esperienza tuttora in corso, diffusa e condivisa da moltissime altre associazioni ma anche Comuni. “E’ stata la prima a credere nei nostri figli”

Roma, 1 agosto 2022 – Da oggi è in pensione, Anna Contardi: si è concluso il suo lavoro all’interno dell’Associazione Italiana Persone Down, dopo oltre 40 anni di impegno. “Sognatrice e inguaribile ottimista”, come amano definirla i colleghi, Anna Contardi, assistente sociale, era stata assunta in AIPD nel 1981, svolgendo attività di consulenza, formazione e progettazione nazionale e internazionale. A lei si deve l’ideazione e la sperimentazione, nel 1989, dei Corsi di educazione all’autonomia per adolescenti con sindrome di Down, esperienza tuttora in corso, diffusa e condivisa da moltissime altre associazioni ma anche Comuni, in Italia e all’estero. Anna Contardi è stata anche presidente di EDSA (European Down Syndrome Association) e dal 2000 conduce annualmente un seminario nazionale di formazione sui temi dell’educazione all’autonomia a Roma formando generazioni di educatori su questo tema. I percorsi di educazione all’autonomia, che solo nella rete AIPD hanno coinvolto nel 2021 più di 1000 persone con sindrome di Down, hanno sicuramente contribuito a modificare la percezione delle persone con disabilità intellettiva nel nostro Paese, favorendo il passaggio da un approccio assistenziale al riconoscimento dei diritti e delle capacità di queste persone come risorse della comunità.
Ha collaborato come consulente tecnico-scientifico alla realizzazione di vari film sulle persone con sindrome di Down, portando il suo contributo per una comunicazione incentrata sul rispetto della dignità e il riconoscimento sull’ “essere adulti” delle persone. Ha inoltre realizzato indagini sui temi dell’inserimento scolastico, lavorativo e sociale e più in generale sui bisogni delle persone con sindrome di Down e le loro famiglie.
Ad Anna Contardi va il saluto ed il ringraziamento di tutti noi che con lei abbiamo condiviso progetti e percorsi educativi – riferiscono i colleghi – Ha saputo farci crescere tutti, valorizzando le particolari attitudini di ciascuno e insegnandoci il valore del lavoro di gruppo e dell’alleanza, contagiandoci con il suo inguaribile ottimismo e la sua capacità di sognare”.
Dichiara il presidente di AIPD, Gianfranco Salbini: “Anna Contardi è stata, in questi oltre 40 anni, promotrice di una metodologia unica, mai pensata e adottata nel nostro Paese, capace di dare un ruolo alle persone con sindrome di Down nel contesto sociale, abbattendo quell’infinità di pregiudizi esistenti negli anni 80’ – 90’. A lei va un grande grazie, da parte mia e di tutto il Consiglio di Amministrazione che rappresento. Anna Contardi è sempre stata capace di ascoltare le esigenze di tutti, non negandosi mai a chi avesse bisogno di un conforto, di un consiglio o di un rapido intervento. Siamo tutti consapevoli dell’enorme perdita professionale ed umana che il suo pensionamento comporterà, ma faremo tesoro dello spirito di collaborazione e dedizione che ci ha saputo trasmettere, giorno dopo giorno. E come genitori, ti ringraziamo per essere stata tra le prime a credere nei nostri figli”.

Anna Contardi, nella lettera con cui saluta i colleghi e il CdA, usa queste parole: “L’Associazione Italiana Persone Down non è un’associazione qualsiasi. Innovazione, coraggio, protagonismo, ascolto, condivisione di punti di vista diversi sono solo alcune delle sue caratteristiche che mi rendono orgogliosa di aver lavorato qui e che hanno contribuito a creare la sua immagine e reputazione. L’attenzione alla diversità ci ha permesso di allargare il nostro sguardo e di poter spesso indicare nuove strade anche ad altri. Mi piace pensare che anch’io abbia contribuito a questo cammino e ne sono felice e orgogliosa. So che porterò un po’ di questa storia nel mio futuro e vi auguro davvero di fare sempre meglio. Ci sono tante persone in gamba, tante storie, tante intuizioni che possono fare di questo mondo, un mondo migliore per tutti”.