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Sta avendo molto risalto il prestigioso riconoscimento (Oscar come miglior cortometraggio Live Action) che è stato assegnato al film “An Irish Goodbye”, che ha tra gli interpreti James Martin, attore con sindrome di Down.
A pochi giorni dalla Giornata mondiale della Sindrome di Down, questo evento racconta già tanto di quanto l’autodeterminazione delle persone con la sindrome di Down e il loro protagonismo in tutti gli ambiti, siano sempre più riconosciuti e agiti.

Sullo sfondo dell’Irlanda del Nord rurale, An Irish Goodbye racconta la storia dei fratelli Lorcan (James Martin) e Turlough (Seamus O’Hara) che si erano separati e che si ritrovano dopo la morte prematura della madre (Michelle Fairley). Sotto l’occhio vigile dello stravagante parroco padre O’Shea (Paddy Jenkins), il doloroso ricongiungimento dei fratelli è aggravato dal fatto che Turlough deve ora prendere nuove disposizioni per l’assistenza a Lorcan, che ha la sindrome di Down. I sogni di Lorcan di continuare a vivere e lavorare nella fattoria di famiglia vengono vanificati quando Turlough annuncia che lo manderà a vivere con la zia dall’altra parte dell’Irlanda. Ma quando i due scoprono una lista dei desideri insoddisfatta appartenente alla loro defunta madre, Lorcan intravede un’opportunità: accetterà di lasciare la fattoria solo dopo che lui e Turlough avranno realizzato ogni singolo desiderio sulla lista della loro madre…tutti e cento.