Scheda pubblicata il 02/07/2020 e aggiornata il 16/12/2020
Il tormentato mese di giugno 2020 ha subito un ulteriore scossone il giorno 24, quando sono state rese note le bozze delle Linee Guida per la riapertura delle scuole a settembre, che sono state sottoposte alla Conferenza Stato-Regioni il 25 ed approvate definitivamente con qualche modifica il 26 col titolo “Piano Scuola 2020-2021” trasmesso con il D.M. n° 39/20 (vedi qui anche la lettera del Ministro alle scuole e la conferenza stampa di presentazione delle Linee Guida del Presidente Conte e del Ministro Azzolina).
Trattasi di un corposo documento di oltre cinquanta pagine in cui sono fornite le indicazioni per la riapertura in sicurezza della didattica in presenza di tutti gli alunni.
Il documento tiene costantemente presente le indicazioni sulla prevenzione dal virus e la sicurezza formulato il 28 maggio dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) appositamente istituito dal Governo.
Fa appello alla necessità che le istituzioni scolastiche si colleghino con il territorio ed in particolare con gli enti locali e le realtà del privato sociale sulla base di patti territoriali con le regioni e con gli stessi enti pubblici e privati. E’ da ritenere che a tale fine, oltre alle “intese”, vengano rispolverati gli accordi di programma previsti dall’articolo 19 della l. n° 328 del 2000 e, per gli alunni con disabilità, dall’articolo 13, comma 1, lettera a) della l. n° 104/92 che richiamava una normativa ormai sostituita dall’articolo 34 del Testo Unico sugli enti locali approvato con D.Lgs. n° 267/2000.
Si fa molto assegnamento sull’autonomia scolastica, potenziata col regolamento approvato col DPR n° 275/99, in cui sono previsti possibili sdoppiamenti di classi, accorpamenti di gruppi di alunni provenienti da più classi, modifiche al calendario scolastico e si fa molto assegnamento anche sulla possibilità di superare la logica strettamente disciplinare per accorpamenti di insegnamenti interdisciplinari per aree.
Si punta molto sulla collaborazione programmata con gli enti locali sia per la ristrutturazione dei locali scolastici, sia per la riapertura di scuole ormai dismesse, sia per l’individuazione di nuovi locali quali teatri e cinema data la necessità del rispetto del “distanziamento” di almeno 1 metro tra un alunno e l’altro.
Sono infine previste attività extrascolastiche (visite didattiche, musei, ecc) e, solo per le scuole superiori, attività integrative di didattica a distanza.
Tutto ciò ovviamente comporta anche la necessità di sfalsamento degli orari di apertura delle scuole per evitare eccessivi assembramenti all’orario dell’ingresso e dell’uscita, nonché per l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Tutto ciò dovrà essere concordato anche con i sindacati dei lavoratori e con i posti di lavoro delle famiglie.
Più specificamente per gli alunni con disabilità il Piano prevede un apposito paragrafo che si riporta integralmente:
“Disabilità e inclusione scolastica.
Priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata. Per alcune tipologie di disabilità, sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS, di seguito riportate:“Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.
Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra riportato, non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.
Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.
Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti”.”
Manca da questo paragrafo una proposta che la FISH era riuscita a fare inserire nella bozza originaria delle Linee Guida e cioè la necessità che i docenti adoperino mascherine trasparenti invece delle tradizionali mascherine data l’impossibilità degli alunni sordi di poter leggere sulle labbra e dato l’assoluto rifiuto di alcuni alunni con disabilità intellettive e con autismo di voler accettare il dialogo didattico con persone che, oltre a dover stare a distanza, vengono rese loro irriconoscibili dalle mascherine tradizionali.
OSSERVAZIONI
Il Piano Scuola è stato duramente criticato fin dal 24 di giugno sulla stampa e in numerose manifestazioni di protesta da sindacati dei docenti, da organizzazioni dei presidi, da associazioni dei familiari e degli studenti.
Le critiche di fondo si concentrano sul ritardo nell’approntamento del Piano che doveva partire già dal 4 Marzo, data di sospensione della didattica. Essendo stato approvato il Piano a fine giugno rimangono appena due mesi di tempo per effettuare tutte le opere edilizie necessarie all’agibilità in sicurezza delle scuole.
A ciò si aggiunga la scarsa disponibilità di fondi che, pur essendo passati dagli iniziali un miliardo e mezzo sono divenuti due e mezzo in sede di approvazione della conferenza Stato-Regioni, ma per la disponibilità dei quali i presidi dovranno affrontare le lungaggini burocratiche delle assegnazioni alle singole scuole, nonché degli affidamenti alle imprese che, pur essendo svolti in via d’urgenza, richiederanno tempi tecnici sicuramente superiori ai due mesi. Ciò inevitabilmente creerà problemi per l’avvio delle attività didattiche fissate per il 14 di settembre, ma che dovrebbero già iniziare il primo per l’avvio dei corsi di recupero e dei Piani Integrati di Apprendimento.
Le critiche al Piano da parte dell’opposizione sono state effettuate dall’On. Valentina Aprea di Forza Italia, già Sottosegretario alla Pubblica Istruzione.
Ma quanto alle difficoltà che certamente ostacoleranno un corretto avvio dell’anno scolastico, esse sono certamente accresciute dalla decisione politica di indire le elezioni in otto regioni per il 20 di settembre. A meno che il Governo non decida di individuare locali diversi dalle scuole per collocarvi le cabine elettorali, ciò comporterà ovviamene una interruzione delle lezioni già dopo appena pochi giorni dal loro inizio dovuta non solo ai normali tempi di istallazione e smontaggio delle cabine elettorali, ma anche alla novità dovuta all’epidemia di una radicale sanificazione dei locali scolastici prima e dopo la tornata elettorale del 20, alla quale si aggiungerà l’altra dei ballottaggi dopo due settimane.
Vedi anche il Comunicato Stampa della FISH
Salvatore Nocera
Osservatorio AIPD sull’inclusione scolastica
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