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Scheda pubblicata il 20/04/2022 e aggiornata il 20/04/2022


Con Delibera del Consiglio dei Ministri 5/10/2021, pubblicata in GU n° 84 del 9/4/2022, è stato approvato il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del  Sistema integrato di educazione e di istruzione.

Il provvedimento è stato emanato in attuazione del D.Lgs. n° 65/17 e tende a rilanciare l’apertura di asili-nido e scuole dell’infanzia, specie nelle zone in cui il loro numero è inferiore alla media nazionale, segnatamente il Sud d’Italia.

Sono stati stanziati quasi 300 milioni di Euro come finanziamento statale che verrà erogato dal Ministero dell’Istruzione per il tramite della Direzione Generale per gli Ordinamenti alle Regioni e Provincie autonome; queste ripartiranno i fondi ai Comuni singoli o associati che presenteranno i progetti ben articolati e completi entro scadenze ben precise.

Sono stati a parte comunicati i dati secondo i quali sono stati assegnati fondi per circa il 76% delle somme stanziate.
Il  55% del finanziamento deve essere assegnato alle Regioni del Sud ed il 20% del finanziamento è destinato come quota perequativa per le zone con minore presenza di  servizi da 0 a 6 anni.

Le Regioni sono tenute a cofinanziare i progetti finanziati dallo Stato con una propria quota pari al 25% di ciascun progetto, attingendo a fondi propri o dell’Unione europea.

L’art. 3 della delibera precisa che i progetti debbono essere finalizzati alla costruzione o riorganizzazione di immobili destinati ad asili-nido e scuole dell’infanzia statali, comunali paritarie. Essi entreranno a far parte dell’anagrafe nazionale delle scuole in apposita sezione.

I fondi sono inoltre finalizzati a coprire parte delle spese di gestione, in modo da ridurre l’attuale costo di tali servizi ed alla formazione del personale educativo e docente ivi operante.


OSSERVAZIONI

Il piano quinquennale 2021-25 era atteso da anni, essendo previsto dal D.Lgs. n° 65/17 e si affianca alle Linee Guida ministeriali in corso di approvazione, alla cui formulazione hanno anche partecipato i soggetti aderenti al Forum del Terzo Settore, tra i quali anche quelli della FISH.

Crea preoccupazione che per servizi tanto necessari sia per la precoce educazione dei bambini e per facilitare l’occupazione femminile, specie del Sud, circa un quarto dei fondi stanziati non siano stati assegnati per mancanza di progetti comunali.
Ciò significa che  diviene urgente una maggiore sensibilizzazione dei Consigli comunali per questi progetti ed una maggiore formazione del personale amministrativo degli stessi, specie dei piccoli comuni, per la complessa formulazione dei progetti con il puntuale rispetto delle prescrizioni burocratiche e delle scadenze di avanzamento dei progetti e di rispetto dei tempi di monitoraggio da parte delle Regioni e del Ministero.

Sono state avanzate osservazioni da più parti poiché il riparto dei fondi è stato effettuato (salvo il 20% della quota perequativa) secondo il principio della “spesa storica”; ciò ovviamente favorisce le Regioni che negli anni passato hanno speso di più in questi servizi ed hanno una maggiore esperienza amministrativa nella formulazione di progetti burocraticamente corretti.

Le associazioni delle persone con disabilità e loro familiari dovranno assolutamente sollecitare, preferibilmente tramite loro federazioni regionali, i Comuni perché presentino i progetti, anche sulla base delle richieste e delle proposte delle stesse associazioni. È ormai accertato dalle società scientifiche che per i bambini con disabilità gli interventi abilitativi ed educativi sono tanto più efficaci quanto più sono precoci.

Sembra opportuno, a tal fine, ricordare che, proprio per favorire l’inclusione dei bambini con disabilità, la l. n° 104/92 stabilisce all’art. 13 comma 2 che i Comuni sono tenuti per gli asili-nido all’“assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati”.
Inoltre l’art. 12 commi 1 e 2 della stessa legge-quadro stabilisce che solo per i bambini con disabilità la frequenza della scuola dell’infanzia non è una semplice possibilità, bensì è un vero e proprio “diritto”, che, nei confronti dei bambini in situazione di gravità, dà anche diritto di precedenza nelle iscrizioni a tali scuole.


Vedi anche le schede:
n° 557.
Il decreto sul sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni (DLgs 65/17)


Salvatore Nocera
Nicola Tagliani
Osservatorio AIPD sull’inclusione scolastica
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