PER ME INCLUSIONE E’… ESSERE AMMIRATIPER ME INCLUSIONE E’… ESSERE AMMIRATI

Ciao, sono Lucrezia.
Sfilare come modella è sempre stato il mio sogno nel cassetto. Quando si è presentata l’opportunità di realizzarlo è stato splendido!
A febbraio, Giulia Ricci stilista di Accademia Italiana Roma, mi ha chiesto di partecipare al final show presso Altaroma indossando un suo vestito.
In passerella mi sentivo a mio agio, per niente agitata, come se avessi sfilato da sempre. Quando ho finito il mio giro avrei voluto farne un altro subito. Il pubblico ha fatto un grandissimo applauso perché sono stata molto ammirata e ho fatto colpo.
Rivedere le foto nei giorni successivi è stato molto emozionante. E adesso la vera domanda è: quando si rifà?

Scrive Giulia Ricci: “L’idea di realizzare questo progetto tesi nasce da un’importante esperienza fatta come volontaria nell’ambito della “Clownterapia” presso il Policlinico Umberto I di Roma. Ciò mi ha fatto scoprire di avere una sensibilità spiccata in una società sempre più  competitiva. Sposare una causa che avesse come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare un progetto formativo teso all’inclusione sociale della persona con sindrome di Down; comunicando attraverso i suoi linguaggi, un messaggio di bellezza, diversità ed unicità.
Creare, quindi, una moda inclusiva che possa vestire qualsiasi tipo di fisicità. La chiave è trovare l’unicità di ogni storia. Da qui, l’idea di creare una collezione di abiti trasformabili e morbidi kimono per ragazzi con sindrome di Down al fine di sdoganare lo stereotipo e dare importanza all’unicità e all’eleganza che anche questi ragazzi posseggono.
Passaggio iniziale della tesi, è stato un questionario online in forma anonima inviato a tutte le sedi dell’AIPD, dove agli utenti è stato chiesto di rispondere alle domande formulate; una ricerca che ha rappresentato l’inizio di uno studio sul territorio nazionale,
finalizzata a raccogliere informazioni direttamente dai soggetti interessati. Ciò ha permesso la conoscenza sul piano reale delle necessità e delle risorse. Perché conoscere significa dare voce, bisogna ascoltare per riuscire a cambiare. Il settore della moda, con il grande potere sociale di cui dispone, può proporre un profondo cambiamento.
Con la creazione della sfilata di moda intitolata “Nuovo Mondo”, il final show di Accademia Italiana presso Altaroma ha voluto simboleggiare la ripartenza, e come la collezione ha raccontato l’unicità come valore e non come limite. Eterno Kolore è la collezione della stilista Giulia Ricci, fatta di abiti trasformabili e morbidi kimono con ricami naïf, che parla di inclusione e lotta ai pregiudizi. 
L’esperienza con Lucrezia Dardi durante e prima della sfilata, è stata davvero entusiasmante. Proprio le ragazze a cui si dice che non diventeranno mai modelle, sono il mio punto di riferimento e con lei ho voluto dimostrare che non esiste un solo tipo di bellezza. Chi siamo noi per definire la bellezza? Lucrezia mi ha insegnato come si può essere unici nel nostro modo di essere, e come in quella passerella lei e le altre ragazze, sono riuscite a trasmettermi un messaggio forte e chiaro di bellezza e spontaneità. E’ stato un sogno, volevo che quella passerella fosse unica proprio come la mia collezione “Eterno Kolore” e ci sono riuscita; portando con grande orgoglio, amore e dedizione una collezione elegante, creativa ed unica che duri per sempre”.

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