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Come ricorderete, qualche settimana fa INPS ha pubblicato il Messaggio n° 3495 (di cui abbiamo dato notizia su questo sito QUI), con il quale afferma il diritto al percepimento esclusivamente a chi, con percentuale di invalidità civile compresa tra il 74 e il 99% e con reddito personale non superiore a 4.931,29 euro, non  svolge alcuna attività lavorativa, a prescindere dalla misura del reddito ricavato.

Con l’occasione, dato i tanti contatti registrati dal nostro servizio di consulenza Telefono D in merito, si chiarisce che l’assegno mensile è provvidenza economica diversa dalla pensione di invalidità civile, erogata a chi ha una percentuale di invalidità pari al 100% , per la quale il limite di reddito personale è di 16.982,49 euro e compatibile con attività lavorativa. Dato il requisito  sanitario diverso (le percentuali di invalidità) ovviamente chi è titolare di assegno non può essere titolare anche di pensione, e viceversa.

In merito alla questione e a seguito delle sollecitazioni FISH e FAND;  la ministra Stefani ha reso note due dichiarazioni (una il 19 ottobrel’altra il 21) con le quali chiede chiarimenti all’INPS e si impegna a superare quella che viene considerata una ingiustizia. Più recentemente, nel corso di un question time alla Camera dei Deputati, il ministro del Lavoro Orlando ha risposto affermando “Posso assicurare che il Ministero del Lavoro, sentito l’Inps, sta elaborando un intervento, volto a rivisitare la formulazione vigente del precetto normativo, per consentire l’erogazione della prestazione in certi limiti reddituali, a prescindere dalla natura del reddito. Tale proposta emendativa sarà inserita nel veicolo normativo più opportuno tra quelli in discussione in Parlamento, molto probabilmente in sede di conversione del decreto-legge in materia fiscale, al fine di giungere a una celere definizione della questione, che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali” (nel video, l’intervento è al 5:05′:40″):