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In programma per giovedì 31 marzo a Roma, in presenza e in contemporanea in diretta Facebook sulla pagina ANFFAS – dove la registrazione dei lavori resterà disponibile anche successivamente – il convegno ANFFAS “La residenzialità possibile per le persone con disabilità complesse”. (aggiornamento a fine lavori: “A causa di un problema tecnico di condivisione streaming, il sistema non permette la condivisione audio dei video trasmessi. Tutto il materiale presentato, ivi comprese le testimonianze video, saranno disponibili sul sito www.anffas.net.)

Il tema è oggetto di una particolare attenzione oltre che nella legge delega sulla disabilità, anche da parte del PNRR – Misura n. 5 Inclusione e coesione (cui sono assegnati complessivamente 27,6 miliardi), dove si legge:
la scelta del Piano di destinare importanti risorse alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle famiglie, dei minori, delle persone con gravi disabilità e degli anziani non autosufficienti. Si tratta di interventi pensati per favorire la socializzazione, sostenere percorsi di vita indipendente, anche con la ristrutturazione di alloggi che sfruttino le tecnologie innovative per superare le barriere fisiche, sensoriali e cognitive che sono di impedimento allo svolgimento autonomo degli atti della vita quotidiana.
Attraverso il riconoscimento del valore sociale dell’attività di cura, si può raggiungere il duplice obiettivo di alleggerire i carichi di cura tradizionalmente gestiti nella sfera familiare dalle donne e di stimolare una loro maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Incrementare i servizi alla persona, vuol dire anche rafforzare un settore in cui è più alta la presenza d’impiego femminile. […]
Gli interventi di costruzione o ristrutturazione di immobili esistenti (pubblici o privati), destinati a persone con gravi disabilità o da anziani non autosufficienti si affiancano ad altri interventi di rigenerazione con importanti ricadute sulla riqualificazione dei tessuti urbani più vulnerabili (periferie, aree interne del Paese). Le politiche di inclusione, prioritariamente dedicate alle fasce della popolazione che vivono in condizioni di marginalità sociale, sono sostenute anche con interventi di potenziamento dell’edilizia pubblica residenziale, di housing temporaneo (come le strutture di  accoglienza temporanea per gli individui senza fissa dimora o in difficoltà economica) e di housing sociale destinato ad offrire alloggi a canone ridotto, ad esempio, a studenti o famiglie monoreddito“.