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COMUNICATO STAMPA FISH

Nuovo DPCM e disabilità: bene ma non benissimo

La FISH rileva con favore l’attenzione riservata alle persone con disabilità e alle loro famiglie nel DPCM approvato nel tentativo di arginare la recrudescenza del Covid. Non sono sfuggiti alla nostra analisi uno specifico articolo dedicato alla disabilità e il recepimento – per quanto possibile – delle istanze della nostra Federazione in materia di inclusione scolastica.

Così si esprime Vincenzo Falabella dopo la lettura del testo ufficiale del DPCM presentato ieri (Dpcm 3 NOVEMBRE 2020, ndr) dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Solo l’ormai consolidato rapporto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con i diversi Ministeri coinvolti ci consente di esprimere considerazioni e caldeggiare ulteriori interventi di maggiore efficacia per le persone con disabilità e le loro famiglie”, prosegue Vincenzo Falabella.

Il timore è che si ripetano situazioni di isolamento e di solitudine che la FISH ha rilevato durante la prima fase a marzo scorso quando molte famiglie si sono trovate ad affrontare da sole tutto il carico assistenziale derivante dalla chiusura di scuole e centri diurni: “Chiediamo senz’altro una maggiore attenzione al sostegno domiciliare a questi nuclei familiari, in particolare in quelle regioni in cui il lockdown è più stringente: attivare supporti, aumentare i sostegni in modo che le famiglie e le persone non rimangano sole. I servizi territoriali in questo svolgono un ruolo insostituibile.”

Ma la FISH richiama anche l’attenzione sull’inclusione scolastica, in particolare nelle scuole secondarie dove la frequenza in presenza è compressa e limitata a casi eccezionali. Le indicazioni espresse nel DPCM dovrebbero essere più stringenti nella direzione di garantire sempre, sentite le famiglie, la frequenza in presenza evitando la DAD per gli alunni e le alunne con disabilità. “Sul punto chiederemo un ulteriore intervento alla Ministra Azzolina con la quale è ben strutturato un rapporto di confronto e ascolto.”

Rimane aperta ed emergenziale anche la situazione dei lavoratori fragili e dei lavoratori con familiari con disabilità, per i quali il DPCM non prevede ulteriori tutele che invece FISH ritiene rilevanti in particolare nelle regioni in cui il lockdown è più severo: “Forse il DPCM non è lo strumento normativo più adeguato per questo genere di interventi, ma la necessità esiste ed è assai rilevante. Non crediamo sia sufficiente il cosiddetto Congedo Covid limitato peraltro alla eventuale quarantena scolastica e per i minori di 14 anni. Molti sono i lavoratori a rischio di marginalità e senza tutele di fronte alle rinnovate emergenze. Ci vuole più coraggio e maggiore decisione”, conclude Vincenzo Falabella.