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Nuovi modelli di PEI: non tutto è oro quello che luccica!

Nonostante le altisonanti presentazioni del MIUR i nuovi modelli hanno ancora importanti criticità.
Ma anche chi li critica a volte non fa il vero bene degli alunni con disabilità.

12/2/2021
Abbiamo già raccontato su questo sito la storia dei nuovi modelli di PEI e anche l’impegno serio e costante dell’AIPD, in seno alla FISH, per tentare di evidenziare le criticità in essi presenti e proporre modifiche migliorative nelle opportune sedi istituzionali già da questa estate, quando sono state presentante le prime bozze all’Osservatorio permanente per l’inclusione del MIUR (
si legga qui la notizia AIPD del 23/12/2020).

E’ da ricordare innanzitutto che i pareri espressi dalle associazioni nell’Osservatorio MIUR su queste, come su tutte le altre bozze di norme che vengono sottoposte a tale Osservatorio, sono solamente pareri consultivi e quindi assolutamente non vincolanti per il Ministero o per il Governo che emana le nuove norme. Le associazioni quindi non hanno alcun potere decisionale o di veto sulle norme che vengono emanate.

Come si può vedere dal documento FISH del 31 agosto e dai verbali degli incontri dell’Osservatorio MIUR, la FISH è stata l’unica tra le associazioni di persone con disabilità dell’Osservatorio MIUR ad aver proposto un’accurata analisi delle criticità presenti nelle bozze di PEI presentate a fine estate e un altrettanto accurato elenco di proposte di modifica puntuali e precise per superarle ed è stata anche l’unica a non votare favorevolmente quando si è trattato di esprimere formalmente il parere alle bozze in seno all’Osservatorio MIUR.

Questo vuol dire due cose:

  1. La collaborazione con le associazioni, che il MIUR ha comprensibilmente messo molto in evidenza nel momento in cui ha pubblicato i nuovi modelli PEI e le relative Linee Guida, non vuol dire, come tanti hanno erroneamente interpretato, che le associazioni abbiano condiviso in tutto e per tutto i testi pubblicati. Aver “lavorato a stretto contatto con le Associazioni” non vuol dire aver “ricevuto il pieno accordo delle Associazioni” e su questo non possono e non devono esservi dubbi interpretativi.
  2. Diverse organizzazioni, anche di alunni con disabilità o di insegnanti, che in questi ultimi mesi si stanno mobilitando con grande indignazione (e anche tanta creatività, bisogna ammetterlo) sulle criticità dei nuovi modelli, lo hanno fatto purtroppo solo a partire da questo autunno.
    Però durante il tempo del confronto istituzionale (l’estate non è certo il tempo migliore per un confronto sereno, è vero, ma purtroppo così è stato!) quanti di loro avrebbero potuto non hanno detto una sola parola contro le bozze che sono state presentate e nemmeno hanno fatto una sola proposta nei tempi e nelle sedi opportune per tentare di migliorare le criticità che ora tanto le indignano.
    E spesso oggi presentano le criticità, pur presenti nei nuovi modelli, in modo eccessivamente preoccupante per le famiglie, come se si potessero cancellare realmente 50 anni di inclusione scolastica con un decreto interministeriale.

L’AIPD ha sempre scelto un altro modo di lavorare.
L’AIPD condivide la scelta della FISH di interloquire e confrontarsi seriamente, costantemente, puntualmente e, a volte, anche duramente con le istituzioni, in maniera collaborativa ma anche irremovibile, nelle sedi e nei modi più opportuni per tentare di raggiungere l’obiettivo di avere le migliori norme possibili che riguardano le persone con disabilità che rappresenta.

Rispetto alle prime bozze dei modelli di PEI diverse proposte migliorative della FISH sono state accolte nei testi definitivi, mentre altre, anche molto importanti, purtroppo no.

Noi però ci abbiamo provato fin dall’inizio. Ci abbiamo provato con un lavoro serio, puntuale e costante, sicuramente non così visibile, ma, vi assicuriamo, molto impegnativo e che ha già ottenuto dei risultati importanti.
E continuiamo e continueremo a farlo nel futuro nei modi e nelle sedi che si riveleranno necessari per ottenere delle norme che realmente migliorino l’inclusione scolastica dei nostri alunni. Anche perché lo stesso art. 21 del Decreto Interministeriale n° 182/20 lascia spazio a future modifiche degli stessi modelli e Linee Guida a seguito delle prime applicazioni da parte delle scuole.

Confidiamo che tutte le famiglie degli alunni con disabilità non si lascino incantare né dai luccichii lanciati dalle istituzioni, né da quelli che vengono gridati con molta forza mediatica da qualcuno solo adesso, ma sappiano farsi un giudizio sulla realtà delle cose basato sull’analisi dei documenti e sul riconoscimento dell’effettivo lavoro, svolto con molta serietà, costanza e prudenza da tante loro associazioni.

Perché purtroppo… non tutto è oro quello che luccica.


Per aiutare a comprendere:

Abbiamo già proposto alla lettura di quanti sono interessati ad approfondire l’argomento il documento FISH del 31 agosto 2020, con le considerazioni e le proposte di modifica alle ultime bozze delle Linee Guida presentate all’Osservatorio MIUR.
Invitiamo anche a leggere il documento diffuso
dopo l’emanazione dei nuovi modelli di PEI con le ulteriori considerazioni e proposte della FISH, descritte in questo articolo su Superando del 29/01/2021.

Abbiamo raccontato nel nostro articolo “Ancora in attesa delle Linee guida dei PEI, anche se la legge di bilancio sembra considerarle emanate” del 23/12/2020 il lavoro svolto nell’Osservatorio MIUR sulle bozze dei nuovi modelli.

Abbiamo realizzato il 1/2/2021 il webinar AIPD “Nuovi modelli di PEI: conquista epocale o ritorno al passato?” che si può rivedere registrandosi gratuitamente a questa pagina del nostro sito.

Ora proponiamo anche l’ultima scheda normativa n° 656. I nuovi modelli di PEI e relative Linee Guida (DI 182/20) redatta dal nostro Osservatorio Scolastico AIPD di commento ai nuovi modelli di PEI che mette in evidenza i punti di forza e le criticità ancora presenti.

Spiega Emily Amantea, Vicepresidente AIPD, in una lettera inviata ai soci: “Abbiamo chiesto per primi, in quanto abbiamo lavorato tutta questa estate, e continueremo a chiedere il miglioramento dei modelli dei PEI, l’eliminazione di tutte le criticità ed incongruenze dal Decreto Interministeriale e la correzione delle Linee Guida, perché riteniamo che una maggiore chiarezza delle norme possa garantire una tutela più certa dei nostri alunni e una applicazione delle stesse che non lasci dubbi interpretativi, ma riteniamo che sia necessario continuare a confrontarsi con le istituzioni seriamente e in maniera collaborativa, se necessario anche in modo irremovibile, ma nelle sedi più opportune e soprattutto con la massima COMPETENZA e senza PROTAGONISMI”.